Otorinolaringoiatria
Domande frequenti
Quali sono i fattori di rischio per i tumori del cavo orale?
L’età media di insorgenza dei tumori del cavo orale è intorno ai 50-60 anni, indistintamente per gli uomini e per le donne.
Tra i fattori di rischio più comuni di questo tipo di tumori, indichiamo:
- il vizio del fumo;
- l’uso e abuso di alcolici;
- una scarsa igiene orale;
- alcuni virus, come l’HPV (il Papilloma virus umano);
- il Lichen planus orale;
- eventuali microtraumi cronici della mucosa della bocca, magari dovuti alle protesi dentarie;
- una dieta povera di frutta e verdura.
Per fortuna, la maggior parte di questi fattori di rischio sono modificabili.
Tumori testa-collo: i segnali da non sottovalutare
Esistono alcuni campanelli d’allarme che possono far sospettare la presenza di un tumore del distretto testa-collo. Per esempio un mal di gola non responsivo ai trattamenti, o un mal di testa continuo e persistente, o dei disturbi del tono della voce. È molto importante imparare ad automonitorarsi tramite l’autoesame, valutando dunque la presenza di tumefazioni lungo la regione laterale del collo o nel comparto anteriore.
Anche la presenza di macchie o tumefazioni nel cavo orale può essere un indicatore, o ancora il cambiamento dei nei sul volto potrebbe significare la presenza di eventuali tumori cutanei. Una volta riscontrati questi sintomi, bisogna rivolgersi al proprio medico di medicina generale ed effettuare una visita di prevenzione otorinolaringoiatrica, in particolar modo in caso di individui fumatori o che fanno uso di bevande alcoliche.
Importante ricordare anche i tumori correlati all’infezione dell’HPV. Spesso si pensa erroneamente che i tumori HPV correlati riguardino soltanto la sfera genitale, invece, un tumore frequente correlato all’HPV è quello della faringe. Bisogna ribadire l’importanza della vaccinazione non soltanto per le giovani donne ma anche per i giovani uomini, intorno ai 12 anni, un’età in cui è garantita dal Sistema Sanitario Nazionale.
Timpano perforato: cos’è e quali sono i sintomi
La membrana del timpano può anche lacerarsi: parliamo in questo caso di perforazione timpanica. La lacerazione può essere provocata da un trauma (acustico, pressorio, per penetrazione di corpi estranei come i cotton fioc, o di un grave trauma cranico) ma anche essere conseguenza di episodi ricorrenti di otite media acuta. La presenza della perforazione di un timpano può condizionare la qualità della vita della persona interessata. Il timpano, infatti, è uno strumento fondamentale per l’udito e per la salute dell’orecchio: colpito dalle onde sonore, il timpano vibra dando inizio al processo di trasformazione delle onde sonore in impulsi nervosi, inoltre la sua membrana protegge anche l’orecchio medio da agenti esterni e batteri e quindi dalle infezioni.
I sintomi del timpano perforato sono:
In caso di perforazione traumatica acuta (ad esempio post-trauma):
- dolore all’orecchio (otalgia)
- perdita di sangue (otorragia)
- ovattamento auricolare e calo dell’udito.
In caso di perforazione dovuta a eventi infettivi acuti recidivanti:
- calo dell’udito (ipoacusia)
- acufene (rumore all’orecchio)
- otorrea recidivante.